Il welfare integrato

I sistemi di welfare europei sono una straordinaria conquista che ha contribuito moltissimo al benessere e alla coesione sociale delle nostre società. Tuttavia, sono stati costruiti nel XX secolo, in un’epoca in cui molte persone in età lavorativa sostenevano un piccolo numero di pensionati, l’aspettativa di vita era più breve, le coppie avevano diversi figli e la crescita economica è stata robusta per un lungo periodo.

Da allora, le cose sono cambiate.

Le persone vivono vite sempre più lunghe, percepiscono una pensione per un periodo più esteso e possono richiedere cure sanitarie per condizioni croniche i cui costi continuano ad aumentare. Al contrario, il tasso di natalità è crollato in parecchi paesi ben al di sotto del livello di sostituzione.

Di conseguenza, i nostri sistemi di welfare stanno diventando sempre più insostenibili e in alcuni paesi non offrono più una copertura universale.

Il risultato è che un numero crescente di persone, soprattutto appartenenti a categorie vulnerabili, non ricevono l’assistenza di cui hanno bisogno.

Per conservare i nostri sistemi di welfare dobbiamo quindi innovarli profondamente per renderli più sostenibili, efficaci ed equi.

Fast Forward Foundation ha scelto il welfare integrato come l’approccio più promettente per trasformare l’architettura dei nostri sistemi di welfare. Questo concetto esemplifica il classico pensiero innovativo “fuori dagli schemi”. Attualmente, infatti, l’assistenza sanitaria e la protezione sociale sono fornite e finanziate principalmente da varie istituzioni pubbliche, richiedendo ai cittadini di interagire separatamente con ciascuna di esse.

Welfare integrato, invece, significa combinare gli sforzi di organizzazioni pubbliche, private e non profit nella fornitura e nel finanziamento dell’assistenza sanitaria e della protezione sociale sulla base delle esigenze dei singoli individui lungo tutte le fasi della vita.

L’integrazione può variare in misura e avvenire a diversi livelli:

• sistemico (politiche, regole, quadri normativi)
• normativo (valori, cultura)
• organizzativo (struttura, governance)
• amministrativo (back-office, sistemi finanziari, IT)
• clinico (cura del paziente)

L’obiettivo della Fondazione è trovare modi per integrare componenti di questi sistemi complessi per affrontare le esigenze di specifiche categorie vulnerabili. Come? Co-progettando nuove soluzioni insieme a partner e stakeholders rilevanti che hanno a cuore un problema specifico nel nostro Open Lab.

Ci sono più modi in cui l’integrazione potrebbe migliorare la sostenibilità della fornitura di servizi di welfare:

• mettendo in comune più risorse (stato, risparmi delle persone, datori di lavoro, ecc.)
• riducendo la duplicazione di strutture, servizi e personale, e promuovendo sinergie
• riducendo i costi generali e di transazione
• aumentando la produttività
• sfruttando i pagamenti digitali veloci
• riducendo i casi acuti attraverso la prevenzione

Offrendo un quadro più chiaro delle esigenze e dei risultati individuali e familiari, il welfare integrato può anche aiutare le autorità pubbliche a prendere decisioni più informate e allocare meglio le risorse, gestire le politiche settoriali in modo più coerente, garantire migliori risultati politici, nonché migliorare accountability e trasparenza.

Gli individui possono avere esigenze diverse allo stesso tempo, il cui mix cambia con l’avanzare dell’età. L’integrazione può migliorare la cura e il supporto degli individui e delle loro famiglie, soprattutto se hanno esigenze multiple o complesse come povertà, salute mentale o assistenza a lungo termine, attraverso:

• migliore valutazione delle loro esigenze
• accesso più facile in un unico punto di erogazione, quindi una migliore esperienza del servizio
• riconfigurazione di diversi servizi intorno alle esigenze dell’individuo
• continuità dell’assistenza
• migliori risultati perché i professionisti collaborano e cooperano
• prevenzione di problemi futuri

Pensiamo anche che una caratteristica chiave del welfare integrato dovrebbe essere l’empowerment degli individui: rendendoli consapevoli della loro situazione personale e finanziaria, si potrebbero convincere le persone a risparmiare per le loro esigenze future e ad adottare comportamenti in grado di prevenire delle malattie.

Le organizzazioni separate che compongono i nostri sistemi di welfare spesso operano in modi molto diversi. Per integrare la fornitura di servizi di welfare, è quindi necessario superare diversi ostacoli:

• riconfigurazione dei servizi
• questioni di governance
• differenze nei modelli di finanziamento
• regole e normative incompatibili
• differenze professionali (background educativo, cultura, livelli di retribuzione, impiego, ecc.)
• problemi di IT e condivisione dei dati
• questioni di gestione
• interessi e incentivi diversi
• opposizione politica

Incoraggiare organizzazioni diverse a collaborare per risolvere problemi complessi e interconnessi può però favorire ulteriore innovazione, perché le spinge a trovare nuovi approcci, nuove soluzioni e nuovi modi per creare valore.

Per quanto grandi possano sembrare le difficoltà dell’integrazione del welfare, non sono così diverse da quelle che altri settori hanno già incontrato e superato. Negli ultimi decenni, soprattutto grazie alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, a nuovi quadri normativi, nuovi strumenti finanziari e pagamenti digitali veloci, sono stati raggiunti enormi gradi di integrazione funzionale nell’industria e nei servizi attraverso collaborazioni e catene di approvvigionamento che si estendono da un continente all’altro. Il risultato sono stati guadagni altrettanto grandi nella creazione di valore e nella personalizzazione, a vantaggio sia  delle aziende sia dei loro clienti. E l’intelligenza artificiale è già pronta ad aumentarli ulteriormente.

Questo è il potere dell’innovazione che i sistemi di welfare non hanno ancora sfruttato.

Per un approfondimento sul welfare integrato, leggi il Rapporto “From Healthcare to Integrated Welfare: perspectives from 9 European countries”.